Come è andata a finire fra Obama, il prof. Gates e il poliziotto? A parlarne davanti ad una birra.
venerdì 31 luglio 2009
giovedì 23 luglio 2009
Obama: "la polizia ha agito in modo stupido".
Sono d'accordo con Obama: la polizia americana ha agito in modo stupido. Ha arrestato il prof. Henry Louis Gates per aver cercato di entrare in casa propria. Per chi non lo conoscesse, il prof. Gates è un luminare della sociologia mondiale, un filantropo, un critico letterario, e chi più ne ha più ne metta.
Io lo conoscevo per la sua apparizione in uno spot su Linux sponsorizzato dalla IBM, di cui avevo già parlato nel 2007. In quel filmato, uomini e donne simbolo di conoscenza e di capacità umane danno il loro contributo allo sviluppo del giovane Linux.
In quel filmato il prof. Gates dice: "Raccogliere dati è solo il primo passo verso la saggezza. Ma condividere i dati è il primo passo verso la comunità." La comunità di cui il prof. Gates è simbolo non è solo quella degli afro-american, ma quella di noi tutti come umanità.
Ecco, questo è l'uomo arrestato per aver cercato di entrare in casa propria.
Gli Stati Uniti avranno anche eletto un presidente afro-american, ma certi americani hanno ancora molta strada da fare. Di seguito ciò che ha detto Obama sull'accaduto (traduzione mia).
"I think it's fair to say, number one, any of us would be pretty angry. Number two, that the Cambridge police acted stupidly in arresting somebody when there was already proof that they were in their own home. And number three - what I think we know separate and apart from this incident - is that there is a long history in this country of African-Americans and Latinos being stopped by law enforcement disproportionately, and that's just a fact."
"Penso che sia corretto dire, per prima cosa, che chiunque di noi sarebbe stato piuttosto arrabbiato. Seconda cosa, che la polizia di Cambridge ha agito stupidamente arrestando qualcuno, dato che era già stato dimostrato che era in casa propria. E, terza cosa - penso che lo sappiamo indipendentemente da questo incidente - che in questo paese c'è una lunga storia di Afro-Americani e Latino-Americani fermati dalle forze di polizia in modo sproporzionato, e questo è semplicemente un fatto."
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lunedì 13 luglio 2009
Le dritte dello zio Ghisio, parte I
In breve: il risotto si fa senza mescolare.
Si tratta solo di trovare la misura giusta del brodo.
Non è necessario che ci crediate: se provate, cambierà il vostro modo di fare i risotti (lasciandovi il tempo nel frattempo per apparecchiare la tavola, ad esempio).
1) Olio, burro, cipolla soffritta (non tanto, a me garba che cambi appena colore)
2) Condimento a piacere, io ho già provato una volta con i fagioli e una volta con i porcini.
3) Aggiungere il riso e sfumare con il vino bianco. Non tostate il riso, o rischierete che si attacchi.
4) Aggiungete il brodo (io mi trovo bene con un litro ogni 300 grammi di riso).
5) Mettete a bollire a fuoco bassissimo per 18 minuti. NON MESCOLATE.
Se mescolate, si attaccherà, e da quel momento sarete fregati: o mescolate di continuo o si attacca. Quindi fate un atto di fede e non mescolate.
Dopo 16-17 minuti sbirciate la pentola: se c'è troppo liquido alzate la fiamma e (finalmente!) mescolate. Altrimenti se il liquido si è completamente assorbito mescolerete solo appena prima di spegnere il fornello per mantecare con l'eventuale parmigiano.
La pentola può essere di qualsiasi materiale, con un antiaderente starete più sereni (ma anche in quelle di inox non si attacca). La patina di amido che riveste il chicco si suppone che faccia la magia, ed è questo il motivo per cui non è bene tostare molto il riso all'inizio.
Io adoro i risotti. Quello che mi frenava dal farli con una certa frequenza era l'impegno da profondere nella preparazione. Problema risolto. (grazie, Claudio!)
P.S.: se potete, usate il riso Maratelli.
Si tratta solo di trovare la misura giusta del brodo.
Non è necessario che ci crediate: se provate, cambierà il vostro modo di fare i risotti (lasciandovi il tempo nel frattempo per apparecchiare la tavola, ad esempio).
1) Olio, burro, cipolla soffritta (non tanto, a me garba che cambi appena colore)
2) Condimento a piacere, io ho già provato una volta con i fagioli e una volta con i porcini.
3) Aggiungere il riso e sfumare con il vino bianco. Non tostate il riso, o rischierete che si attacchi.
4) Aggiungete il brodo (io mi trovo bene con un litro ogni 300 grammi di riso).
5) Mettete a bollire a fuoco bassissimo per 18 minuti. NON MESCOLATE.
Se mescolate, si attaccherà, e da quel momento sarete fregati: o mescolate di continuo o si attacca. Quindi fate un atto di fede e non mescolate.
Dopo 16-17 minuti sbirciate la pentola: se c'è troppo liquido alzate la fiamma e (finalmente!) mescolate. Altrimenti se il liquido si è completamente assorbito mescolerete solo appena prima di spegnere il fornello per mantecare con l'eventuale parmigiano.
La pentola può essere di qualsiasi materiale, con un antiaderente starete più sereni (ma anche in quelle di inox non si attacca). La patina di amido che riveste il chicco si suppone che faccia la magia, ed è questo il motivo per cui non è bene tostare molto il riso all'inizio.
Io adoro i risotti. Quello che mi frenava dal farli con una certa frequenza era l'impegno da profondere nella preparazione. Problema risolto. (grazie, Claudio!)
P.S.: se potete, usate il riso Maratelli.
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