giovedì 29 novembre 2007

InGooglato, parte III


MANI PULITE? Google conosce tutti i tuoi piccoli, sporchi segreti

Il Googlepulitore si comportò impeccabilmente. Greg lo capì dalle pubblicità che accompagnavano le sue ricerche, chiaramente intesi per qualcun altro: Fatti dell'Intelligent Design, Prendere i Voti Online, Un Domani Senza Terrorismo, Software per Bloccare i Siti Porno, l'Agenda degli Omosessuali, Biglietti in Sconto per Toby Keith [5]. Era frutto del programma di Maya. Era palese che le nuove ricerche personalizzate di Google l'avevano classificato come tutt'altra persona, un conservatore timorato di Dio con una passione per la musica country mediocre.

La qual cosa gli stava benissimo.

Quindi selezionò la rubrica e scoprì che la metà dei suoi contatti mancavano. La sua casella di Gmail era stata svuotata come un tronco d'albero invaso dalle termiti. Il suo profilo Orkut era stato normalizzato. Il suo calendario, le foto di famiglia, i preferiti: tutto vuoto. Non aveva ancora capito quanta parte della sua vita fosse migrata sul Web e fosse cresciuta nelle server farm di Google-tutta la sua identità online. Maya l'aveva piallato con la carta fine; era divenuto l'uomo invisibile.

Greg pigiò assonnato i tasti del portatile vicino al suo letto, accendendone lo schermo. Con gli occhi a fessura guardò la barra dell'orologio lampeggiante: 4:13 del mattino! Cristo, chi bussava così forte alla sua porta a quell'ora?

Urlò, "arrivo!" con la voce impastata mettendosi boxer e vestaglia. Strascicò attraverso la sala, accendendo le luci al suo passare. Alla porta, guardò nell'occhio magico e trovò Maya che lo fissava a sua volta, accigliata.

Lui disimpegnò serrature e catenaccio e aprì la porta. Maya entrò di scatto oltrepassandolo, seguita dai suoi cani e dalla sua ragazza.

Lei era madida di sudore, e i capelli, anziché pettinati come al solito, erano uniti in ciocche disordinate sulla fronte. Si grattò gli occhi rossi e segnati.

"Fai le valigie," gracchiò rauca.

"Eh?"

Lei lo prese per le spalle. "Fallo," disse.

"Dove vorresti...?"

"In Messico, probabilmente. Non lo so ancora. La valigia, dannazione." Si spinse nella camera da letto e cominciò ad aprire i cassetti.

"Maya," disse lui deciso, "Non vado da nessuna parte finché non mi dici che sta succedendo."

Lei lo fissò e si tolse i capelli dal viso. "Il Googlepulitore è vivo. Dopo aver pulito te, l'ho spento e me ne sono andata. Era troppo pericoloso usarlo ancora. Ma mi manda comunque le mail di conferma ogni volta che viene fatto andare. Qualcuno l'ha usato sei volte per pulire tre account ben precisi-ognuno dei quali appartiene ad un membro della Commissione Commercio in Senato in corsa per essere rieletto."

"I Googlisti stanno ripulendo i senatori?"

"Non i Googlisti. E' roba che viene da fuori. L'intervallo di indirizzi IP è registrato nel D.C. [6] e gli IP dono usati tutti da utenti Gmail. Indovina a chi appartengono gli account?"

"Hai spiato gli account Gmail?"

"Ok. Sì. Ho guardalo le loro mail. Lo fanno tutti, in continuazione, e per ragioni molto peggiori delle mie. E guarda caso, salta fuori che tutte queste attività vengono commissionate dalla lobby che ci sostiene. Fanno solo quello che devono fare, difendono gli interessi dell'azienda."


NON C'E' POSTO PER NASCONDERSI

Greg sentiva pulsare le tempie. "Dovremmo dirlo a qualcuno."

"Non servirebbe a nulla. Sanno tutto di noi. Possono vedere ogni ricerca. Ogni e-mail. Ogni volta che siamo stati ripresi dalle webcam. Chi c'è nella nostra rete di contatti... lo sapevi che se hai 15 amici su Orkut è statisticamente certo che non sei a più di tre passaggi da qualcuno che ha contribuito in solido alla causa del terrorismo? Ti ricordi in aeroporto? Troveranno ben più di quello che hanno trovato là."

"Maya," disse Greg, calmandosi. "Non è un'esagerazione andare in Messico? Licenziati e basta. Possiamo ricominciare da un'attività nostra. Questo è follia."

"Sono venuti a trovarmi oggi," disse lei. "Due agenti politici dell'Immigrazione. Sono rimasti per diverse ore. E mi hanno fatto un sacco di domande scomode."

"Sul Googlepulitore?"

"Sui miei amici e la mia famiglia. Sulla cronologia delle mie ricerche. Sulla mia vita."

"Gesù."

"Mi stavano mandando un messaggio. Stanno ad osservare ogni clic e ogni ricerca. E' ora di andarsene. E' ora di andare fuori dalla loro portata."

"C'è un ufficio di Google in Messico, lo sai."

"Dobbiamo andare," disse lei, ferma.

"Laurie, tu cosa ne pensi?" chiese Greg.

Laurie diede delle pacche in mezzo alla schiena dei cani. "I miei genitori lasciarono la Germania Est nel '65. Mi raccontavano spesso della Stasi. La polizia segreta metteva qualsiasi cosa su di te nel tuo fascicolo, se raccontavi una barzelletta anti-patriotica, qualsiasi cosa. Che lo volessero o meno, quel che ha creato Google non è diverso."

"Greg, vieni?"

Lui diede un'occhiata ai cani e scosse la testa. "Mi sono rimasti dei Pesos," disse. "Prendeteli con voi. Siate prudenti, ok?"

Maya aveva uno sguardo come se volesse colpirlo. Meno duramente, gli diede un abbraccio feroce.

"Sii prudente tu, piuttosto," gli sussurrò in un orecchio.

Arrivarono a cercarlo una settimana più tardi. A casa, a notte fonda, come aveva immaginato avrebbero fatto.

Due uomini giunsero sulla soglia di casa sua poco dopo le 2 del mattino. Uno stava silenziosamente vicino alla porta. L'altro era un allegrone, basso e spiegazzato, in un soprabito sportivo con una macchia sopra uno dei risvolti e la bandiera americana sull'altro. "Greg Lupinski, abbiamo ragione di credere che Lei stia violando la Legge su Frodi ed Abusi sul Computer," disse, come introduzione."Nello specifico, Lei è colpevole di accessi eccedenti le autorizzazioni, e in seguito a questo aver ottenuto informazioni. Dieci anni per la prima istanza di reato. Risulta quindi che quello che Lei e i suoi amici avete fatto ai dati di Google si configura come aggravante. E poi... quello che non verrà fuori durante il processo...tutto quello che avete ripulito dal Suo profilo, per cominciare."

Greg aveva ripassato questa scena nella sua testa per una settimana. Si era preparato un sacco di risposte a tono da dare in quella circostanza. Si era tenuto occupato così, aspettando che Maya si facesse viva. Non aveva mai chiamato.

"Vorrei mettermi in contatto con un avvocato," è ciò che riuscì ad emettere.

"E' Sua facoltà," disse il piccoletto. "Ma forse possiamo trovare un accordo."

[5] Toby Keith è un cantante di musica country, conservatore, che si esibisce spesso per le truppe americane.

[6] District of Columbia: l'area di Washington.

- Continua con la quarta (e ultima!) parte -

Scroogled - enGooglés : une nouvelle de Cory Doctorow

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